La pubblicità natalizia nell’800
Lo spazio pubblicitario di oltre un secolo addietro, era dedicato a vari tipi di prodotti, allora molto diffusi per il benessere dei consumatori. L’unico modo di diffondere e propagandare un prodotto era quello di servirsi degli spazi pubblicitari dei quotidiani allora sul mercato. Si trattava di annunci a volte divertenti e molto diversi dagli attuali, sia nel linguaggio, come nella tipologia. Di questi meritano una menzione alcuni veramente particolari e simpatici, pubblicati il giorno di Natale del 1876. Il titolo di uno di questi avvisi è ‘Un giocatore sagace’, Si legge di seguito: “Approfitta dell’istruzione del lotto del professore di matematica sig. Rudolfo De Orlicé in Berlino n. 127, Wilhelm Strass. Dietro tali istruzioni vinsi anch’io un terno di £ 9600 e divenni così un uomo libero d’affanni e riconosco il gran valore di dette istruzioni. T.Speranza” Sembra proprio un sistema unico e infallibile per vincere al gioco! Interessante anche… leggi tutto
Il sacro e il simbolismo
La potenza del sacro si manifesta attraverso il simbolo, e con esso si identifica, per esprimersi in tutta la sua forza. Fra i più importanti templi della storia dell’uomo, partendo da quelli più antichi, fino ad esempi più recenti, si possono annoverare la misteriosa costruzione di Stonehenge in Gran Bretagna, le piramidi maya, edifici sacri di molte località del mondo come Grecia, India, Birmania, America Latina, Egitto, Perù con il Macchu Picchu. Per non dimenticare l’interesse di annoverare costruzioni cristiane: romaniche e gotiche, come quelle di Chartres, Reims, Vezélay, Amiens, la splendida Abbazia di S.Galgano in Toscana, le cattedrali in stile romanico tedesco come Spira, Hildesheim. Bisogna prestare attenzione alle fasi costruttive dei monumenti, nella loro evoluzione rituale, e in quelli che erano gli accorgimenti e le tecniche nell’impostazione dell’edificio secondo l’orientamento, il movimento solare, i punti cardinali. Lo scopo era quello di creare un filo diretto con il divino… leggi tutto
L’arrivo di Giacomo Puccini a Catania
L’arrivo di Giacomo Puccini in Sicilia e a Palermo in particolare, è ricordato dal Giornale di Sicilia in un articolo che fu pubblicato nel 1894. Si legge testualmente: “Ier sera col diretto da Catania è giunto a Palermo il maestro Giacomo Puccini, l’applaudito autore della Manon Lescaut. Egli erasi recato a Catania con Giovanni Verga, per fare degli studi di colore locale, che gli serviranno per la sua nuova opera, La Lupa, di cui il Verga è il librettista insieme al De Roberto. Come è noto, il soggetto di questo spartito è tratto da una novella dello stesso Verga , il quale già ne ha fatto anche un dramma che sarà rappresentato quanto prima al Gerbino di Torino, dalla compagnia di cui fa parte Ermete Zacconi. Sulla nuova opera di Puccini si fanno le più liete previsioni, avuto riguardo al noto valore del maestro e al genere caratteristico del soggetto…. leggi tutto
La festa del Carmine a Palermo
Alla fine dell’Ottocento uno dei quartieri più poveri della città era quello dell’Albergheria. Tuttavia qui la gente trovava il modo di divertirsi e di organizzare feste religiose di una certa importanza visto che sul Giornale di Sicilia del 1894, fu pubblicato un articolo sulla bellissima festa del Carmine, svoltasi appunto in quella zona, con grande partecipazione di innumerevoli devoti e di un popolo acclamante, così come è scritto: Dopo il grande, il piccolo festino dell’Albergheria, come volgarmente si chiama la festa del Carmine. Per le vie che sono attorno alla chiesa del Carmine, fin da iersera è una grande animazione di gente che sfida impavida i calori di questo scorcio di mese, e passeggia per quelle strade e per quei vicoli luridi –veri formicai umani-come se prendesse il fresco alla Marina o al Giardino Inglese. Uomini e donne, con gli abiti nuovi fiammanti, e coi volti lucidi e rubicondi dal… leggi tutto
I concorsi musicali alla fine dell’800
Anche oltre cento anni fa erano in voga i concorsi musicali, a cui partecipavano cantanti della tradizione popolare siciliana, per promuovere la cultura dell’isola in ambito artistico. La canzone siciliana riscuoteva larghi consensi presso il pubblico palermitano, anzi era di moda organizzare spettacoli, per far divertire la gente e accontentare la vasta platea cittadina. Esisteva un comitato permanente per la canzone siciliana, che si occupava in maniera stabile della promozione di iniziative che riguardavano il mondo dell’attività musicale in Sicilia. A tale proposito è gradito segnalare un simpatico articolo apparso sul Giornale di Sicilia alla fine dell’Ottocento che riguardava l’organizzazione di un festival della canzone siciliana: “Il comitato permanente per la canzone popolare siciliana ci comunica il programma completo della festa musicale che avrà luogo al Politeama Garibaldi la sera del 3 settembre, per l’esecuzione delle canzoni in concorso, innanzi alle giurie, che decideranno per l’aggiudicazione dei premi. Dopo lo… leggi tutto
Cronache dal passato: Giornale di Sicilia 31 agosto 1894
Nella cronaca cittadina del Giornale di Sicilia nel lontano 1894, apparve un articolo che riguardava un magnifico banchetto svoltosi per la partenza del terzo reggimento, che era di stanza a Palermo fino a quel momento. Si tratta di una vera e propria cronaca mondana che nasconde in sé la stretta sorveglianza di cui era oggetto la Sicilia da parte del governo centrale, con la presenza permanente dell’esercito, per un controllo costante del territorio, spesso infestato dal banditismo dilagante, e sconvolto da sommosse da parte dei contadini e delle classi indigenti sfruttate e indifese. Era il tempo della formazione dei Fasci dei lavoratori, fondati per la rivendicazione dei diritti di chi era costretto a lavorare in condizioni terribili, come per i contadini, o le donne e i bambini sfruttati in modo quasi disumano, nell’attività nelle miniere di zolfo. I lavoratori cominciavano a scoprire la forza nelle forme associazionistiche, per affermare i… leggi tutto
Eraclea Minoa: fra mito e storia
La leggenda narra che il nome Minoa fu messo per onorare la morte del re di Creta Minosse venuto in Sicilia per vendicarsi dell’architetto ateniese Dedalo, colpevole di aveva favorito la moglie di Minosse, Pasifae a congiungersi con un toro, dal quale accoppiamento contro natura nacque il Minotauro, come già detto. Il sito dell’ antica Heraclea Minoa, sulla sinistra del Fiume Platani (antico Halikos) è denominato Capobianco proprio perché si protende sul mare una lingua di terra di roccia marmorea all’ estremità sud-occidentale dell’ altopiano su cui si estendeva la città antica. In età storica Minoa è citata da Erodoto come colonia selinuntina, a proposito della spedizione spartana di Dorieo in Sicilia, dopo il cui fallimento Eurileonte occupa la città (fine del VI sec. a.C.). Intorno a quel tempo si colloca il successo agrigentino su Minoa. Successivamente a questi avvenimenti Minoa dovette cadere stabilmente in potere ad Akragas per tutto… leggi tutto
L’organizzazione politico-amministrativa della Sicilia sotto i Borbone
Prima della dominazione borbonica, la Sicilia era suddivisa in tre valli: Val di Mazara ad ovest, Val Demone ad est, Val di Noto a sud est, secondo una divisione più geografica che sostanzialmente giuridica. Tale rimase fino alla Costituzione del 1812, dopo la quale l’isola fu divisa in ventitre distretti, in ottemperanza anche ad esigenze territoriali. Con decreto di Ferdinando IV, divenuto poi Ferdinando I delle Due Sicilie, dal 1818 fu dato un nuovo assetto territoriale. Furono confermati i ventitre distretti, vennero istituite sette intendenze, rette da un intendente che governava con un consiglio di intendenza composto da cinque membri di nomina regia, ed era assistito da un consiglio provinciale formato da venti consiglieri nominati dal re su proposta dei decurionati cittadini, una sorta di giunte comunali. Le intendenze erano suddivise in ventitre distretti con a capo un sottointendente coadiuvato da un consiglio distrettuale di dieci consiglieri. L’area territoriale di… leggi tutto
Intervista a Vito Cascio Ferro: Prima parte
Agosto 1911. Incontro Vito Cascio Ferro in un caldo pomeriggio estivo. Mi riceve nella sua casa ben arredata ed elegante. Si presenta con un’aria distaccata e guarda in viso con occhi penetranti ed indagatori. Veste in abito scuro realizzato da ottime sartorie, si vede dal taglio impeccabile e dalle rifiniture, completo di gilet, cravatta e camicia bianca con polsini d’oro. Le mani sono curate, lunghe e squadrate, tradiscono forse un passato di duro lavoro contadino, ma adesso sono lisce e non più acconce ad eseguire lavori manuali. Non trapela nervosismo dal suo sguardo freddo, il volto è impassibile, le labbra accennano un rapido mezzo sorriso. Mi fa accomodare su una poltrona, mentre la luce accecante filtra offuscata dalle tende del salotto. Gli chiedo come mai abbia deciso di accettare di essere intervistato sull’omicidio di Joe Petrosino. Non si scompone, si siede lentamente e mi risponde che è molto incuriosito dalle… leggi tutto
Giornale Officiale di Palermo, 10 maggio 1830: Tentato suicidio
Un uomo tenta il suicidio sparandosi sotto il mento, le sue condizioni si presentano subito molto critiche. Viene ricoverato all’ospedale militare di S. Francesco Saverio la notte del 6 marzo. Si tratta di un soldato della Gendarmeria Reale, si chiama Michele Borelli. Si legge testualmente: ”la ferita fu complicata da frattura composta della parte corrispondente all’osso mascellare superiore, con lacerazione di tutti i muscoli, e mancanza di una porzione di essi. La palla dirigendosi in alto, e verso l’esterno, sortì al di sotto dell’arco zigomatico in vicinanza dell’osso molare, la guancia sinistra venne quasi interamente asportata. Si formò allora il più terribile pronostico, attesa la vicinanza del cervello e delle sue membrane. Ma grazie sempre all’abilità del primo chirurgo di quello stabilimento, Vincenzo Sichera, ed a quell’interesse particolare che egli prende della sorte degli individui abbandonati alle sue cure, grazie pure alle sagge previdenze degli amministratori e impiegati tutti di… leggi tutto