La Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella: Parte 2

Le vicende di ognuno dei componenti furono molto avventurose e drammatiche. Giuseppe Piccolo che aveva sposato la bella Teresa Tasca Filangeri di Cutò, ebbe da lei tre figli: Agata Giovanna, Casimiro, Lucio. Essi conducevano una vita brillante a Palermo, dove la dinastia dei Florio imperava con la sua potenza finanziaria, quando la bellissima Franca, moglie di Ignazio Florio junior, ospitava nelle sue meravigliose dimore, regnanti delle migliori dinastie europee, artisti, scrittori, letterati. Giuseppe, libertino, giocatore e donnaiolo, sperperava il proprio patrimonio tra passatempi vari e dissolutezze. Dopo una vita dispendiosa, trascorsa tra bagordi e debiti, egli abbandonò la famiglia, alla quale pur tuttavia era molto legato, per fuggire con una ballerina a Sanremo. Teresa, rimasta sola, con debiti, ipoteche, una situazione finanziaria disastrosa, decise di lasciare Palermo, per andare ad abitare nella casa di campagna a Capo d’Orlando, costringendo i figli ad isolarsi dal mondo senza contrarre matrimonio. Il loro… leggi tutto

La Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella

La Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella si trova a Capo d’Orlando, amena cittadina balneare che si affaccia sul mar Tirreno, a nord della costa siciliana, a metà circa del percorso sull’asse che congiunge Palermo a Messina. La sede della Fondazione è una villa che domina da un promontorio, una verde valle, degradante verso il mare, dove si estende la moderna Capo d’Orlando. Per la magnifica posizione, si gode uno splendido panorama che spazia in largo; da qui si scorgono le isole Eolie, che si stagliano sull’orizzonte, dai colori cangianti su una vasta scala di tonalità, dal verde chiaro al grigio scuro, dal blu vivido, all’amaranto dai riflessi viola, secondo le condizioni climatiche, la posizione del sole e l’alternanza delle stagioni. A volte è possibile assistere allo spettacolare effetto ottico della “Fata Morgana”, in particolari condizioni atmosferiche, quando le sagome scure delle isole sembrano incombere vicine sullo sfondo, mentre il mare… leggi tutto

La chirurgia neonatale dell’800

Sul Giornale Officiale di Palermo del 19 aprile 1830, si apprende che meritava ampio spazio di diffusione un ardito intervento su una donna prossima a divenire madre, che presentava serie complicazioni durante il travaglio. Il fatto era accaduto nel villaggio di Boccadifalco. Ninfa Pecorella, incinta per la nona volta, aveva avuto un notevole ritardo sul periodo previsto per il parto. Si legge testualmente: ”Era scorso già un mese dopo il tempo ordinario, ed ancora non vedevansi in lei indizi di parto imminente: intanto quella infelice giunse a soffrir dei sintomi, che faceano conoscere vicina ed inevitabile la sua morte; ed al tempo stesso le si manifestò un tumore nella regione ombelicale” Per l’intervento fu chiamato d’urgenza il dottor Luigi Salemi, a quanto pare, un chirurgo di chiara fama, che con solerte sollecitudine, e visto il caso disperato, intervenne tempestivamente con un taglio cesareo. Viene descritta anche tutta la fase dell’intervento… leggi tutto

La raccolta differenziata al tempo dei Borbone a Napoli

  Un tempo Napoli conobbe tempi migliori riguardo la pulizia nei quartieri. Questo accadde sotto il dominio borbonico, quando la città era considerata un esempio di ordine e massima vivibilità a livello europeo. Un decreto del 3 maggio 1832, emanato dal prefetto della polizia di Napoli, Gennaro Piscopo, prevedeva pene severe per chi non rispettasse l’obbligo di mantenere l’igiene nelle strade. Il Re , fu dunque il primo ad ordinare la raccolta differenziata. Nel testo dell’ordinanza prefettizia si legge “Tutt’i possessori, o fittuarj di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l’obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega, cortile, e per lo sporto non minore di palmi dieci di stanza dal muro, o dal posto rispettivo e che questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l’avvertenza di ammonticchiarsi le immondezze… leggi tutto

La pubblicità nell’800

    La pubblicità alla fine del XIX secolo, non aveva certamente le caratteristiche odierne, tuttavia non mancava giorno che non apparissero annunzi sul Gionale di Sicilia. Nel lontano 1894 apparve tra i tanti un simpatico annunzio di una tintura per capelli che conferiva il colore voluto solo con poche applicazioni. In quel caso si fece ricorso addirittura ad un componimento poetico per reclamizzare il prodotto: “La bella vedo piangere cade in convulsione le bianche mani torcesi… Ahimè! Le brune trecce da me tanto ammirate, da molti fili argentei son guaste e rovinate. Essere sì bella e giovane, e vecchia parer già! O triste fato orribile! soffrirlo il cor non sa. Passa le notti a piangere non va più alla marina lo sposo già abbandonala per altra…poverina! Ma un nume pio benefico di lei già s’interessa avviene il gran miracolo guarda: non è più dessa! Se nera chioma splendere di… leggi tutto

Oligarchia e democrazia

  “Quale sistema politico intendi per oligarchia? (letteralmente: ‘governo di pochi’) – La costituzione fondata sul censo, risposi, in cui i ricchi governano, mentre il povero non può partecipare del potere […] Uomini ambiziosi di affermarsi e di ricevere onori, finiscono col diventare affaristi […] portano alle cariche pubbliche il ricco, mentre sprezzano il povero […] Un simile stato è per forza non uno ma duplice: quello dei poveri e quello dei ricchi” Queste sono le parole di Socrate nel libro VIII dell’opera di Platone La Repubblica. Il periodo è quello tra il V e il IV secolo a. C. Si legge ancora: “Nelle oligarchie i governanti, poiché sono negligenti e permettono una vita dissoluta, talvolta hanno costretto alla povertà uomini non ignobili, costoro se ne stanno oziosi nella città muniti di pungiglioni e di armi, chi è carico di debiti, chi senza diritti civili, chi poi gravato dei due… leggi tutto

S. Angelo Muxaro

Sant’Angelo Muxaro, piccolo centro abitato del comprensorio provinciale agrigentino di circa 1500 abitanti, si erge su una collina a 335 metri sul livello del mare, lungo la riva sinistra del fiume Platani. Le origini di questo paese rimangono indefinite fino ad arrivare alla nascita della città di Kamicos (1300-1200 a.c.), quando questa parte della Sicilia fu popolata dai Sicani. Antiche tradizioni narrano che Dedalo, artista geniale ed abile architetto, per sfuggire alle ire del re Minosse, da Creta si trasferì in Sicilia volando con ali di piume e cera costruite da lui stesso, dove Kokalos re dei Sicani lo accolse d’amico. Per Kokalos, Dedalo fece costruire su una rupe una città chiamata Kamico, ove il re fece trasferire la sua reggia resa inespugnabile grazie agli artifizi del geniale architetto. La ricchezza di questo impero era dovuta anche al fatto che il fiume Platani, l’antico Halikos “Fiume del sale”, solcando le alture anticamente abitate… leggi tutto

Pasta ricotta e cannella: Il mito della fenice

  La fenice è un uccello leggendario originario dell’Etiopia, legato al culto del Sole presso gli Egizi. Dall’Egitto il mito si sarebbe diffuso anche in Grecia con  Erodoto. Dopo di lui poeti, mitografi, astrologi e naturalisti lo descrivono come un’aquila di notevoli dimensioni dal piumaggio  con colori vistosi: rosso fuoco, blu chiaro, porpora e oro. Non tutti gli autori concordano sulla divisione di questi colori, ma condividono il fatto che fosse un uccello più bello del pavone.  La leggenda della Fenice concerne la morte e la rinascita. Essendo unico nella sua specie, non può riprodursi come gli altri. Quando sente arrivare la fine, raduna piante aromatiche, incenso, amomo, cannella,  formando un nido. Esistono due versioni tramandate dai mitografi. Una afferma che l’uccello appicca il fuoco realizzando un rogo profumato. Da quelle ceneri nasce una nuova Fenice. L’altra invece narra che la Fenice si distenda sul nido e impregnandolo del proprio… leggi tutto

Il primo sindaco di Palermo

Salesio Balsano, chi era costui? Ebbene, non tutti forse sanno che fu il primo sindaco della città di Palermo dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia. Prima di lui infatti fu nominato nel 1860 da Giuseppe Garibaldi – ancora con il vecchio appellativo di “pretore” – Giulio Benso duca della Verdura. Ufficialmente dunque, il primo sindaco eletto dopo l’Unità italiana, deve essere considerato Salesio Balsano della Daina che ricoprì la carica per due volte, nel 1861 e nel 1866. Era nato a Palermo nel 1818 da una famiglia baronale originaria di Vicari, che si era trasferita nel capoluogo siciliano subito dopo avere acquisito il titolo nobiliare nella seconda metà del ‘700. Partecipò ai movimenti rivoluzionari del 1848, e fece parte del Comitato presieduto dal principe Pietro Lanza di Scordia, che si occupò dell’istruzione pubblica, del commercio e dell’amministrazione. Era stato senatore nell’ultimo periodo borbonico, nonché governatore dell’ospedale San Saverio. Dopo l’Unità d’Italia,… leggi tutto

Romagnolo: Amarcord di una borgata marinara

Il territorio di Romagnolo comprende una vasta area della zona costiera sud-orientale palermitana, delimitata da Monte Grifone a ovest e a sud dalle alture che confinano con Villabate. A nord si trova la riva del fiume Oreto che ha rappresentato per secoli il confine della parte urbanizzata, collegata con due ponti: Ponte di Mare e Ponte Ammiraglio. L’unico accesso via terra era costituito ad oriente dalla strada costiera via Messina Marine. Lungo tutto il versante costiero per lo più sabbioso, erano presenti fino all’inizio del secolo XX, terreni coltivati, bagli, approdi naturali, torri agricole e di avvistamento, piccoli complessi edilizi. L’insediamento è avvenuto sia parallelamente al fiume Oreto e alla costa, che perpendicolarmente ad entrambi. A partire dalla parte più vicina al mare e parallele, si snodano le strade via Messina Marine, corso dei Mille, via Sperone, via Funnuta – quasi non più esistente, in parte oggi chiamata via Cirrincione… leggi tutto

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