Pasta ricotta e cannella: Il mito della fenice
La fenice è un uccello leggendario originario dell’Etiopia, legato al culto del Sole presso gli Egizi. Dall’Egitto il mito si sarebbe diffuso anche in Grecia con Erodoto. Dopo di lui poeti, mitografi, astrologi e naturalisti lo descrivono come un’aquila di notevoli dimensioni dal piumaggio con colori vistosi: rosso fuoco, blu chiaro, porpora e oro. Non tutti gli autori concordano sulla divisione di questi colori, ma condividono il fatto che fosse un uccello più bello del pavone. La leggenda della Fenice concerne la morte e la rinascita. Essendo unico nella sua specie, non può riprodursi come gli altri. Quando sente arrivare la fine, raduna piante aromatiche, incenso, amomo, cannella, formando un nido. Esistono due versioni tramandate dai mitografi. Una afferma che l’uccello appicca il fuoco realizzando un rogo profumato. Da quelle ceneri nasce una nuova Fenice. L’altra invece narra che la Fenice si distenda sul nido e impregnandolo del proprio… leggi tutto
Il primo sindaco di Palermo
Salesio Balsano, chi era costui? Ebbene, non tutti forse sanno che fu il primo sindaco della città di Palermo dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia. Prima di lui infatti fu nominato nel 1860 da Giuseppe Garibaldi – ancora con il vecchio appellativo di “pretore” – Giulio Benso duca della Verdura. Ufficialmente dunque, il primo sindaco eletto dopo l’Unità italiana, deve essere considerato Salesio Balsano della Daina che ricoprì la carica per due volte, nel 1861 e nel 1866. Era nato a Palermo nel 1818 da una famiglia baronale originaria di Vicari, che si era trasferita nel capoluogo siciliano subito dopo avere acquisito il titolo nobiliare nella seconda metà del ‘700. Partecipò ai movimenti rivoluzionari del 1848, e fece parte del Comitato presieduto dal principe Pietro Lanza di Scordia, che si occupò dell’istruzione pubblica, del commercio e dell’amministrazione. Era stato senatore nell’ultimo periodo borbonico, nonché governatore dell’ospedale San Saverio. Dopo l’Unità d’Italia,… leggi tutto
Fantasia ricotta verza e pinoli
I pinoli hanno un sapore accattivante e delicato e fin dai tempi più remoti considerati afrodisiaci allo scopo di aumentare la fertilità. Il pino che li produce con la pigna che ne è il contenitore, essendo un albero sempreverde, fu oggetto di venerazione da parte di popoli antichissimi. La pigna stessa infatti è simbolo di morte e rinascita in quanto piena di frutti, appunto i pinoli. In Grecia durante le feste di propiziazione di fecondità, le pigne chiuse venivano adoperate per favorire la produttività della terra; per la forma caratteristica esse rappresentavano l’attributo maschile contenente i semi della procreazione. Un altro chiaro riferimento per la forma è l’associazione con l’uovo cosmico, simbolo della nascita e della continuità della vita. Essa appare nelle rappresentazioni babilonesi già nel IX secolo a. C. Nella tradizione romana i pinoli vengono esaltati come apportatori di fertilità. Ovidio li considera cibo adatto a favorire l’amore. Anche… leggi tutto
Romagnolo: Amarcord di una borgata marinara
Il territorio di Romagnolo comprende una vasta area della zona costiera sud-orientale palermitana, delimitata da Monte Grifone a ovest e a sud dalle alture che confinano con Villabate. A nord si trova la riva del fiume Oreto che ha rappresentato per secoli il confine della parte urbanizzata, collegata con due ponti: Ponte di Mare e Ponte Ammiraglio. L’unico accesso via terra era costituito ad oriente dalla strada costiera via Messina Marine. Lungo tutto il versante costiero per lo più sabbioso, erano presenti fino all’inizio del secolo XX, terreni coltivati, bagli, approdi naturali, torri agricole e di avvistamento, piccoli complessi edilizi. L’insediamento è avvenuto sia parallelamente al fiume Oreto e alla costa, che perpendicolarmente ad entrambi. A partire dalla parte più vicina al mare e parallele, si snodano le strade via Messina Marine, corso dei Mille, via Sperone, via Funnuta – quasi non più esistente, in parte oggi chiamata via Cirrincione… leggi tutto
Pesto alla menta
Menta, Mente o Myntha era una una ninfa che abitava negli Inferi, nata dal fiume Cocito, affluente dell’Acheronte.Secondo la mitologia fu oggetto di gelosia di Persefone, moglie di Ade-Plutone, di cui fu concubina. La dea infuriata per gli insulti ricevuti dalla bellissima ninfa, la ridusse in pezzi. Ade la trasformò in una pianta profumata sul monte Trifilo in Bitinia. Pare che la stessa Persefone facesse in modo che risultasse una piantina insulsa e senza bellezza, o anche secondo un’altra versione, Demetra, madre della regina degli Inferi, la rese sterile per vendetta, impedendo così che potesse dare frutti. In cucina la menta è largamente impiegata per il suo profumo intenso e aromatico, dal tipico sapore pungente e piccante. La ricetta che qui si propone è semplice e veloce. Si tratta di un pesto di menta per condire principalmente la pasta. Ingredienti: Spaghetti Menta fresca Pinoli tostati Gherigli di noce Un cucchiaino… leggi tutto
Le origini della mitologia siciliana
La nascita del mito in Sicilia è sicuramente da ricercare già nel Paleolitico. I famosi graffiti della grotta dell’Addaura sul monte Pellegrino a Palermo, rappresentanti una complessa scena di animali e figure umane, che riconducono ad un episodio di caccia, forse collegato a rituali magici, ne sono un esempio emblematico. In questa rappresentazione così arcaica, sono già presenti elementi religiosi. Il Neolitico, con la civiltà di Stentinello (villaggio vicino a Siracusa), presenta caratteri nuovi, sia per influssi orientali, sia perché le genti si dedicano all’allevamento e alla navigazione. L’epoca è da collocare tra la fine del V e l’inizio del IV millennio a. C. In questo periodo, caratterizzato da ceramica impressa a crudo, si diffonde il simbolo dell’occhio anche stilizzato, forse in riferimento a culti solari. Una svolta molto importante è la pratica dell’agricoltura che segna un momento fondamentale nelle comunità preistoriche. Il culto della Madre Terra, è uno dei… leggi tutto
Giuseppe Pitre’
Nella primavera di quest’anno ricorre il centenario della morte di tre grandi siciliani che hanno rappresentato un punto di riferimento per la cultura isolana. Si tratta di Salvatore Salamone Marino, Giuseppe Pitre’, Gioacchino Di Marzo. Ciascuno di loro ha contribuito notevolmente a diffondere la conoscenza delle tradizioni siciliane, a conservarne la memoria nel tempo. È opportuno illustrare per ognuno di loro quali furono i meriti che li distinse. In questo primo intervento si parlerà di Giuseppe Pitre’, forse il più noto dei tre, anche perché oggi esiste l’omonimo museo a Palermo da lui fondato. Giuseppe Pitre’ nasce a Palermo il 21 dicembre del 1841. Era figlio di un marinaio che morì di febbre gialla in America a New Orleans dove era emigrato. Rimase orfano giovanissimo. Apparteneva a una famiglia modesta che tuttavia non trascuro’ la sua educazione. La madre infatti gli inculco’ principi ispirati alla libertà. Nel 1860, allo scoppio… leggi tutto
Pirandello e lo zolfo
Dovendo parlare dello zolfo, non si può prescindere dall’importanza culturale che esso ha rappresentato per gli scrittori siciliani, come ad esempio per il grande Luigi Pirandello. Bisogna considerare due aspetti: uno riguarda il territorio, il bacino solfifero, le vie di comunicazione per il trasporto dello zolfo, il molo di Porto Empedocle, la linea ferrata Palermo-Agrigento; l’altro è incentrato sull’attività della famiglia di Pirandello, sulla gestione delle miniere e nel commercio dello zolfo. In molte novelle pirandelliane lo zolfo è motivo ispiratore. La miniera ed il suo mondo fanno da sfondo alla produzione letteraria di Pirandello. Fu grazie proprio ai proventi ottenuti con la gestione di miniere da parte del padre, che il giovane Luigi potè studiare fuori. L’improvviso dissesto finanziario fu causato a seguito dell’allagamento della zolfara gestita dal padre Stefano. A questo punto Luigi, costretto dalle circostanze, deve procurarsi da vivere scrivendo. La letteratura diventa dunque una scelta obbligata… leggi tutto
Le carrozze a Palermo
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento era il tempo in cui le leziose dame palermitane sulle loro elegantissime carrozze, percorrevano le polverose strade cittadine, e questo mezzo di trasporto era ancora in auge quando nel periodo della Belle Epoque, Franca Florio bellissima e ammirata, regina del bel mondo dell’aristocratica società palermitana, attraversava in carrozza la città dominata dal liberty imperante. Quando si diffuse la carrozza a Palermo? Il Settecento rappresenta un grande momento per lo sviluppo delle carrozze a Palermo. Prima di allora, anche per la struttura stessa del tessuto viario urbano ed extraurbano, venivano impiegate soltanto portantine e lettighe, oltre alle tradizionali cavalcature. Le prime carrozze furono importate in Italia dall’Ungheria all’inizio del XVI secolo. A Palermo la prima fu portata dal reggente Vincenzo Percolla, secondo il marchese di Villabianca, nella prima metà del XVII secolo, tuttavia, dal “libro di cassa” del banchiere Nicolò Gentile, risulta… leggi tutto
A proposito dei Fasci Siciliani. Lettera di Mario Rapisardi a Napoleone Colajanni
Catania, 10 Febbraio 94. Carissimo Napoleone Colajanni, I tumulti recenti della Sicilia hanno, per le origini e gli effetti loro, una importanza sociale, che la facilità onde sono stati repressi non parrebbe loro concedere. Tu che li hai osservati con occhio di filosofo, moderati con accorgimento d’uomo politico e con cuore di cittadino, fai bene di consegnarli alla storia con quella serenità di giudizio, che alle coscienze intemerate non è difficile mantenere nei momenti più tempestosi e fra le passioni più vive. Due principali verità risultano, a parer mio, dalla notizia sincera dei fatti: la indipendenza dei moti siciliani da qualunque opera di partito, e la prepotenza d’un governo che vuol parer forte e non è. Non che essere eccitate e preparate dai socialisti, a me pare che, le ribellioni, determinate unicamente dalle condizioni specialissime dell’isola, dagli arbitri feudali dei proprietari, dalla spietata ingordigia delle amministrazioni, dalla miseria ineffabile dei… leggi tutto