Il viaggio di Petrosino verso l’Italia
Egli partì il 9 febbraio del 1909 con il piroscafo Duca di Genova alla volta dell’Italia, lasciandosi alle spalle la moglie e la figlia di pochi mesi. Si imbarcò sotto falso nome. Fu una traversata molto tormentata, sia per il mal di mare di cui Petrosino soffriva, sia per il forzato distacco dai suoi cari.
Egli viaggiò in prima classe ospitato nella cabina n. 10. Giunto a Genova il 21 febbraio, si affrettò a prendere un treno per Roma. Era in incognito, ma la sua partenza e gli scopi della sua missione erano già sulla bocca di tutti, in quanto il 20 febbraio del 1909 il New York Herald pubblicò la notizia diffusa dallo stesso Bingham, che il tenente Joe Petrosino era partito alla volta dell’Italia e precisamente per la Sicilia, con l’intento di prendere informazioni sui criminali italiani residenti negli USA.
La missione dunque non era più un fatto riservato del servizio segreto, ma era diventato di dominio pubblico, cosa che influì negativamente sull’andamento dell’inchiesta. La notizia fu ripresa dall’edizione parigina dello stesso giornale che ne fece ampia pubblicità: ormai le informazioni erano state rese note anche ai criminali in Italia, che avevano forti agganci con quelli residenti a New York.