G: Giornalista

V:Vito CascioFerro

G – Il Questore Ceola, responsabile delle indagini a Palermo, in un resoconto dettagliato inviato al presidente della Sezione di Accusa di Palermo annota una serie di lettere anonime provenienti anche da New York che lo accusano di essere il mandante dell’omicidio assieme ad altri pregiudicati tutti arrestati e poi assolti per insufficienza di prove in istruttoria. Tra queste ve ne è una molto singolare. Eccola “New York 14 marzo 1909. Illustrissimo Signor Questore. Su voi cade la responsabilità dell’assassinio del povero Petrosino, perchè voi sapendo la sua alta missione, non lo faceste mai accompagnare dai vostri dipendenti. Così si sarebbe evitato una così immensa catastrofe. In ogni modo cosa fatta capo a; solo voglio dirvi che organizzatori di tale assassinio furono: Giuseppe Morello, capo mafia e capo della Mano Nera oggi a New York; Giuseppe Fontana capo mafia ed autore dell’assassinio di Notarbartolo; Ignazio Milone capo mafia; Pietro Inzerillo capo mafia; Giovanni Pecoraro capo mafia; i fratelli Terranova, fratellastri di Giuseppe Morello pure oggi a New York e tutti pericolosissimi. L’incarico fu dato al loro collega Vito Cascio Ferro di Bisacquino che il Petrosino era desideroso arrestare e ne portava sempre addosso la fotografia. Ciò è quanto posso dirvi. Segretezza e non altro. Un onesto Siciliano” Come può constatare si tratta di qualcuno che la conosce bene a quanto sembra.

V – Non si può dare credito ad una lettera anonima. Sa, per la mia posizione, io ho tanti nemici anche negli Stati Uniti, gente che si vuole vendicare, perché forse non ha ricevuto i favori che si aspettava. Lei deve comprendere che nella mia vasta cerchia di amicizie e conoscenze non si escludono nemici e detrattori.

G – Eppure l’anonimo insiste scrivendo ancora al questore un’altra lettera ricca di particolari, dove vengono nominati molti degli inquisiti e il suo nome viene ripetuto.‘New York 18 marzo 1909. Signor Questore, Vi confermo la mia raccomandata di giorni or sono. Badate che la congiura di assassinare il povero Petrosino fu tenuta a New York e fu mandato l’incarico di assassinarlo a Vito Cascio Ferro di Bisacquino ed ad Ignazio Lupo di Palermo, molto conosciuto dalla Polizia di New York. Questi due delinquenti erano implacabili nemici di Petrosino e furono il terrore di New York. Nessuno partì da qui, statene per certo. Il complotto fu ordito a New York e dai principali delinquenti. Questi due delinquenti erano implacabili nemici di Petrosino e furono il terrore di New York”

V – Non bisogna dare credito alle lettere anonime, ripeto, sono sempre ingannevoli e pericolose. Chiunque potrebbe scrivere qualcosa per vendicarsi, la vendetta è una brutta bestia che a volte crea danni irreparabili. Mi rifiuto di rispondere su simili illazioni senza fondamento.

G –  Lei conosceva Petrosino?

V – Sì lo avevo conosciuto in America. A proposito del delitto Madonia, che fece molto scalpore a New York.
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