Strani eventi atmosferici
Un interessante articoletto fu pubblicato sulla Cerere nel giugno del 1830, riguardante un fenomeno insolito verificatosi a Palermo e nell’isola di Ustica a seguito del nubifragio abbattutosi in città, che aveva causato ingenti danni. Si trattava della presenza di cenere in varie zone cittadine e dell’isola di Ustica. Per accertare le cause di quanto accaduto, venne incaricato il professore di Storia Naturale Abbate Ferrara, il quale dopo, un’analisi del materiale rinvenuto, ne trasse le seguenti deduzioni:
Per la piccola quantità trasmessa, ho dovuto far uso dei reattivi che mi hanno dato i seguenti risultati, nelle dosi con la progressione che succedonsi: calce carbonata, allumina, ossido di ferro, silice. Debbo dire che la stessa cenere è caduta in quasi tutti i luoghi della Sicilia, e più abbondante in tutti i luoghi meridionali; sopra l’Etna meno assai che a Licata, che a Piazza, che ad Aidone. Poiché cadde con vento di scirocco, si hanno le ragioni, le più evidenti, che essa non pervenne affatto dall’Etna. Secondo le indicazioni delle analisi non deve chiamarsi cenere, ma polvere, alla quale per la natura delle sostanze, possa aggiungere l’epiteto di marnosa. Simile polvere cadde in Sicilia negli anni 1807 e 1813. Il forte scirocco , avendola elevata dalle aride terrenella vicina costa dell’Africa negli spazi alti atmosferici, lo stesso vento la spinse poi nelle nostre contrade, e forse in tutta Italia, come avvisano le notizie pubblicate.