Un uragano in Sicilia
Un uragano di enorme portata investì Palermo il 15 maggio del 1830. La pioggia era stata incessante e violenta, il cielo era diventato di un colore giallo plumbeo, ed un vento impetuoso aveva provocato seri danni. Così la descrizione del giornale La Cerere:
“La mattina del 15 corrente , spirando un estenuante ed impetuoso scirocco, fu l’aria talmente ingombra di vapori, che si perdette ad un tratto la vista delle montagne che circondano il nostro orizzonte; il riverbero del sole produsse l’effetto di far tutta scorgere l’atmosfera tinta di un gialliccio colore di fuoco. Questo non ordinario fenomeno produsse un certo allarme nel volgo; ma l’ordine pubblico fu così ben garantito, che la quiete e la calma non vennero punto turbate; finchè sopraggiunta la sera, e cambiato il cielo di aspetto, le popolari apprensioni vennero a dileguarsi del tutto”.
Qualche giorno dopo si contavano i danni provocati dalle intemperie dell’inconsueto nubifragio che aveva colpito la città. La Cerere pubblicò un breve articolo sugli effetti di quel disastroso uragano e sulle intemperanze climatiche presenti fuori stagione:
“Le campagne esauste da tre mesi di siccità hanno ricevuto l’ultimo colpo; le piante delle terre irrigabili, garantite dall’arsura dell’aria, perdettero ad un tratto tutto il bene della loro condizione; molti alberi furono divelti; la frutta matura, o prossima alla maturità, gettata al suolo. Molte barche soffrirono sul mare, molti attrezzi delle tonnare ricevettero danni assai gravi. Nei tempi andati, quando parea che le stagioni conservassero delle regole costanti, dopo due o tre dì di scirocco, qui succedea immancabilmente la pioggia. Ora ciò non si osserva più tra noi; e pare che in tutto il perimetro dei dintorni di questa città vi sia una forza repulsiva, che allontani le acque nei mesi in cui ne abbiamo il maggior bisogno; e, se ne cade, sembra quasi spremuta a stento dall’aria. Questo fenomeno meteorologico avrà senza dubbio relazione con gli altri che si osservano nei vari climi d’Europa: quando di questi effetti sarà conosciuta la causa?”